Sono nata in un bel giorno di maggio a Sistiana, in provincia di Trieste, e come tutti i triestini ho il mare nelle vene. A sei anni ho fatto il mio primo corso di vela e fu odio a prima vista.

Feci una promessa a me stessa: “Non salirò mai più su una barca.” (fu solo la prima di una serie infinita di volte che mi sono fatta questa promessa…)

Dieci anni dopo però sono ritornata al circolo nautico (YC Čupa) per un corso di windsurf e quello invece mi piaceva (o forse mi piacevano gli istruttori?!), sta di fatto che non me ne sono più andata. Ho iniziato facendo l’assistente ai corsi di windsurf, poi ho deciso di fare il corso istruttori della FIV così per una decina di anni passavo le estati a fare scuola vela, con i bambini su Optimist e con i ragazzi su tavole a vela. D’estate ero al mare, d’inverno invece studiavo a Lubiana in Slovenia, dove nel 2005 mi sono laureata con una tesi sul metodo Gioco Sport applicato alla vela.

la baia di sistiana
la baia di sistiana

A 29 anni ho deciso di lasciare il mio lavoro di insegnante e di partire per un anno sabbatico. Ho quindi comprato un biglietto di sola andata e sono partita per l’Asia.

Un paio di mesi dopo, in Australia ho incontrato Rick che viveva in barca. Abbiamo navigato insieme per nove anni, esplorando l’Australia, il Messico, la Polinesia Francese, le Tonga e le Figi.

Dal 2018 mi trovate principalmente in Adriatico, sono armatrice di Tahuata, d’estate navigo e organizzo corsi di vela, d’inverno invece scrivo e presento i miei libri in giro per il mondo.

Le mie qualifiche:
  • Patente nautica senza limiti dalla costa
  • Istruttrice vela FIV per derive, tavole a vela e cabinati regolarmente iscritta all’Albo
  • Laureata in Scienze della Formazione primaria a Lubiana (Slovenia)
  • 25.000 miglia nautiche principalmente in Oceano Pacifico
  • Corso Sicurezza in mare valido
  • Corso BLSD valido
  • Certificato di Radioamatore call sign KD0RSM
 
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Il mio gioco preferito è sempre stata la caccia al tesoro. Da bambina adoravo quando la mamma mi faceva correre su e giù per il giardino cercando bigliettini nascosti sugli alberi e sotto ai cespugli. Anni dopo ho scoperto che organizzare una caccia per gli altri è per certi versi ancora più divertente: inventare enigmi, scrivere indizi, comporre messaggi in codice, trovare nascondigli non troppo ovvi ecc. C’era un periodo in cui passavo interi pomeriggi a disegnare mappe col succo di limone o a creare enormi puzzle, ma devo ammettere che questo non mi è mai sembrato uno spreco di tempo. Mentre lo facevo, mi sentivo creativa, contenta, piena di vita. Non saprei proprio dire chi si divertiva di più – io che preparavo la caccia o le persone che poi giocavano.

Intorno ai 30 anni ho capito di non voler smettere di giocare, e quindi ho continuato a dare caccia a tesori sparsi in giro per il mondo. Mi piace cercarli, trovarli e condividerli. A volte il tesoro ha la forma di una nuova amicizia, a volte un posto spettacolare o un’esperienza indimenticabile. Ma quello che mi piace di questo gioco è che arrivare al tesoro non è poi così importante, il bello è divertirsi strada facendo.